I DENTI DEL CONIGLIO
I DENTI DEL CONIGLIO
La dentizione superiore del coniglio è caratterizzata dalla presenza di dodici molariformi e quattro incisivi (una delle caratteristiche che lo distingue dai roditori). Quella inferiore, invece, presenta due incisivi e dieci molariformi.
Non sono presenti canini. Incisivi e molariformi sono separati da uno spazio privo di denti chiamato diastema.
I denti del coniglio sono classificati come ipsodonti ovvero crescono per tutta la vita, questa caratteristica è alla base della maggior parte delle patologie dentarie di questo mammifero.
Perchè i denti del coniglio crescono per tutta la vita?
In natura l’alimentazione di questo animale, tipica di un erbivoro stretto, è rappresentata prevalentemente da erba, piante di campo, gemme, foglie, ed è integrata da radici, piccoli arbusti, frutta e cortecce. Lo sviluppo eccessivo dei denti è prevenuto dall’azione abrasiva dovuta alla masticazione di alimenti grezzi e poveri di nutrienti (soprattutto durante la stagione fredda). Il coniglio necessita quindi di quantità relativamente elevate di questi alimenti e di lunghe sessioni di masticazione per estrarne gli elementi nutritivi.
Somministrando quindi alimenti morbidi o ad alto contenuto calorico (come i semi) si otterrà la scarsa usura dei denti per riduzione della quantità ingerita di cibo e dei tempi di masticazione.
PREVENZIONE DALL’EROSIONE NON ARMONICA DEI DENTI DEL CONIGLIO
La scarsa erosione può portare alla crescita smisurata dei denti, mal-occlusione e ad alterazioni anatomiche che possono interessare gli alveoli dentali e le strutture ossee contigue.
Un’erosione non armonica dovuta ad un’alterazione dei movimenti di masticazione può invece portare alla formazione di cuspidi o punte dentarie ovvero strutture taglienti che possono danneggiare anche gravemente lingua e guance.
Questi problemi non vanno mai sottovalutati in quanto anche lievi alterazioni possono portare il coniglio a ridurre l’ingestione di fieno ed erbe spontanee, necessari proprio per una corretta usura dei denti che cresceranno quindi ad un ritmo sempre maggiore. Quando anche la masticazione degli altri alimenti sarà compromessa il coniglio smetterà di alimentarsi.
Ricordiamo che situazioni dentali catastrofiche spesso non sono accompagnate da sintomi evidenti in quanto il coniglio segue il suo istinto da preda e cerca di mascherare eventuali segnali che in natura potrebbero attirare predatori, spesso gli unici segni evidenti sono anoressia e assenza/riduzione di feci che possono presentarsi più piccole del normale.
La base della prevenzione per le patologie dentarie è l’alimentazione e controlli veterinari regolari.
LA DIETA PRINCIPALE DEL CONIGLIO
La dieta del coniglio domestico deve essere impostata in maniera da assicurare un erosione dentaria armonica e proporzionata ai fisiologici tempi di crescita dentaria.
La dieta deve essere a base di:
- Fieno: elemento base dell’alimentazione del coniglio dato all’animale senza limiti di quantità. Sopra l’anno di età dovrebbe rappresentare circa il 90% della dieta.
Il fieno si può recuperare in negozio, a patto che sia di buona qualità, reperibile nei negozi di articoli per animali oppure all’aperto, a patto che sia fresco, privo di muffe, non polveroso e libero da contaminanti ambientali quali pesticidi, sostanze tossiche, inquinanti e deiezioni di altri animali; - Erbe di campo: (tarassaco, piantaggine, malva, borragine), rappresentano insieme al fieno la base alimentare del coniglio. Per la raccolta in natura seguire le stesse precauzioni relative al fieno;
- Erbe e verdure ad elevato contenuto in calcio: possono essere somministrate liberamente fino al primo anno di età, in seguito il loro consumo va limitato per non incorrere in patologie del tratto urinario, sono: erba medica, cicoria, trifoglio, radicchio, spinaci, basilico, rucola;
- Acqua: deve essere sempre fresca, pulita e cambiata giornalmente.
ALIMENTI INTEGRATIVI DIETA DEL CONIGLIO
Agli alimenti sopra descritti essenziali alla dieta del coniglio possono essere aggiunte anche:
- Verdura: rappresenta un’ottima integrazione per il coniglio. Deve essere cruda, fresca e pulita. La somministrazione dovrebbe essere varia ma regolare, vanno sempre evitati bruschi cambi alimentari. Le verdure suggerite sono: sedano e finocchio (ottimi per il loro contenuto in fibra e da
somministrare giornalmente), scarola, indivia, foglie di carota (la carota va data con moderazione) - Verdura fermentescibile: possono essere somministrate in quantità limitata in quanto il loro consumo
eccessivo porta ad alterazioni delle fermentazioni batteriche con possibili fenomeni di meteorismo e
diarrea. Sono incluse le verdure del genere brassica (cavolo, verza, cavolfiore, cavoletti), fagiolini,
pomodori, zucchine e peperoni. - Frutta: può essere data in quantità moderata due/tre volte a settimana sotto forma di pezzi o spicchi
senza semi, un eccesso di frutta può portare a fermentazioni eccessive, obesità e problemi dentali.
Alcuni esempi: mela, pera, pesca, albicocca, fragola, mirtillo. - Pellet: non è indispensabile se non come integrazione di una corretta dieta casalinga, deve essere
comunque di buona qualità.
ALIMENTI DANNOSI PER I DENTI DEL CONIGLIO
Da evitare assolutamente tutti i preparati commerciali contenenti semi e melassa (nonostante siano facilmente reperibili nei supermercati), carboidrati (pane, pasta, riso soffiato ecc.) e dolci, fioccati e graniglie anche se di origine non commerciale.
Evitare sempre bruschi cambi di alimentazione che potrebbero non dar tempo alla flora intestinale di adattarsi alla nuova dieta.
TERAPIA
Se la patologia dentaria è di lieve entità spesso è sufficiente correggere la dieta per risolvere il problema. Nei casi più avanzati è necessaria la sedazione dell’animale per permettere un eventuale limatura strumentale fino a casi più gravi dove è necessaria l’estrazione dei denti.
Queste patologie hanno un’insorgenza relativamente lenta, prima è diagnosticato il problema e meno invasiva sarà la sua risoluzione, la prevenzione ricopre quindi un ruolo chiave.